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Chiesa San Lorenzo

 

La chiesa parrocchiale della località di S. Lorenzo de’ Picenardi risulta fondata su commissione dei nobili Giovanni Carlo e Giacomo Sforzosi tra il 1690 e il 1698 dalla ricostruzione di un edificio sacro preesistente.

L’edificio sacro presenta un impianto a navata unica con quattro cappelle per lato, culminanti nel progetto originale in un presbiterio dalla tipica forma quadrata.

L’area presbiterale, così come anche diverse altre parti della chiesa stessa,  è stata oggetto di un importante intervento di ampliamento e rimaneggiamento avvenuto nell’anno 1929 su progetto dell’architetto cremonese Tancredi Venturini che ne ha conferito l’aspetto attuale. Alcuni anni prima, nell’anno 1906,  la facciata era stata ricostruita in stile baroccheggiante, primo di una vasta campagna di lavori durati oltre un ventennio.

Sin dalla sua costruzione le cappelle laterali della parrocchiale vennero progressivamente arricchite da importanti apparati decorativi, commissionati ad affermati artisti cremonesi; sulla parete sinistra le cappelle di S. Antonio da Padova e della B.V. del Rosario, affrescata dall’architetto e artista cremonese G.B. Zaist (1700-1757) nella prima metà del ‘700, l’ancona lignea seicentesca venne intagliata nel 1686 dall’artista cremonese Stefano Frattini.  L’ultima cappella del lato sinistro  della chiesa venne invece affrescata dal cremonese Angelo Massarotti (1654-1713), autore anche della pala dell’altare raffigurante l’Immacolata con i santi Carlo, Giacomo Maggiore e Margherita di patronato Sforzosi, primi committenti.

Sul lato destro della chiesa le cappelle affrescate intorno al 1733 da artisti cremonesi e mantovani sono dedicate rispettivamente alle Anime Purganti, S. Francesco Saverio e al S.S. Crocifisso, con al suo interno un antico crocifisso settecentesco. Nell’area del presbiterio dietro l’antico altare maggiore ligneo settecentesco realizzato da Giuseppe Spada, è conservata la pala d’altare del cremonese Vincenzo Borroni, circondata dal coro ligneo con intarsi risalente all’anno 1724, oltre a dipinti su tela seicenteschi di scuola lombarda degli artisti Agostino Bonisoli ed Ermenengildo Lodi.

 

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