La chiesa parrocchiale di Torre de’ Picenardi dedicata al Vescovo milanese Ambrogio, è stata ricostruita tra il 1710 e il 1723 sui resti di un precedente edificio sacro, grazie all’importante contributo della nobile famiglia dei Marchesi Picenardi nella persona del marchese Sebastiano.
A navata unica, l’apparato decorativo interno dell’edificio sacro è stato eseguito tra il 1845 e 1846 dai cremonesi Clerici e Franzoni. L’area del presbiterio è arricchita dall’imponente altare maggiore settecentesco in marmi policromi di manifattura bresciana; nell’area absidale una pregevole ancona lignea barocca dell’artista cremonese Francesco Pescaroli racchiude la pregevole collezione di reliquie di santi, donata dalla famiglia Picenardi, una delle più importanti della Diocesi di Cremona.
Grazie al mecenatismo nella nobile casata cremonese, a partire dalla fine del XVIII secolo la parrocchiale di Torre de’ Picenardi viene arricchita di numerose opere d’arte, provenienti in parte da chiese ed edifici sacri della città di Cremona soppressi in epoca napoleonica. In particolare sono da segnalare i quattro altari lignei laterali seicenteschi dedicati rispettivamente sulla parete sinistra alla B.V. delle Grazie e alla B.V. del Rosario e nella parete destra a S. Rocco e a S. Giuseppe. Le pareti del presbiterio sono ornate con importanti dipinti su tela fra cui il Martirio di S. Apollonia di Giacomo Negretti detto Palma il Giovane (1548/1628) e quello raffigurante Santa Rosa da Lima con il bambino e due devoti, opera del pittore milanese Giuseppe Nuvolone (1619/1703).
Al centro della navata è collocato l’importante organo storico “Franceschini 1855”, importante esempio di tradizione organaria lombarda dell’ottocento; lo strumento meccanico possiede numerosi registri di timbro bandistico e orchestrale e viene periodicamente utilizzato in rassegne concertistiche e musicali provinciali e regionali.
Nella chiesa parrocchiale di S. Ambrogio riposano reliquie della Beata Elisabetta Picenardi (1428-1468) del terz’ordine dei Servi di Maria, illustre antenata del casato cremonese, che viene ricordata solennemente il 19 febbraio di ogni anno.