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Guido Sommi Picenardi

 

Nasce a Mentone (Francia) nel 1892 figlio del nobile Girolamo Sommi Picenardi, marchese di Calvatone nonché diplomatico italiano e della nobile Nadina Grigor’evna Bazilevskaja, appartenente a una delle più antiche e prestigiose famiglie della nobiltà russa.

Cresciuto tra il cremonese, in particolare la villa di Torre de’ Picenardi e la città di Venezia, luogo di residenza della famiglia nei mesi invernali,  nella città lagunare il giovane inizia a dedicarsi e perfezionare gli studi musicali e già ventenne inizia a creare le prime composizioni.

Nel 1916 firma la colonna sonora di “Syrtala” pantomima teatrale su testo di Ivancich con scenografie realizzate dalla pittrice Adriana Bisi Fabbri, messa in scena a Cremona, iniziando ad entrare nel mondo dell’arte e del teatro del tempo, divenendone negli anni successivi una delle personalità più conosciute.

Nel marzo 1917 Guido Sommi Picenardi si unisce in matrimonio a Roma con la Principessa Maria Anna D’Aragona Pignatelli Cortéz, proveniente da una blasonata famiglia dell’alta aristocrazia italiana, condividendone passioni e predisposizioni artistiche; la principessa infatti fu anch’essa conosciuta artista nel campo della scultura con atelier per diverso tempo nella capitale.

A partire dal 1922 il marchese Sommi collabora con la compagnia “Balli Russi Leonidoff”, fondata due anni prima dalla ballerina e coreografa Ileana Leonidoff con il regista futurista Aldo Molinari, componendo musiche per spettacoli portati in turnee in varie parti d’Europa.

Con svariate conoscenze anche nel mondo del cinema muto italiano ha la possibilità sempre nel 1922 di ospitare nella dimora avita di famiglia a Torre de’ Picenardi la realizzazione di due importanti produzioni cinematografiche, ovvero “La Principessa d’Azzurro” e “Liana Spezzata”, con cast di affermati artisti quali Tullio Carminati e Bianca Stagno Bellincioni prodotte dalla Biancagemma Film della famosa soprano e regista italiana del tempo Gemma Bellincioni.

Si avvicina ben presto alle correnti artistiche del periodo, aderendo nel 1923 all’avanguardia del “Teatro degli Indipendenti” di Anton Giulio Bragaglia, inaugurato a Roma nel gennaio di quell’anno, luogo divenuto ben presto ritrovo prediletto di intellettuali ed artisti, fra cui Balla, Depero, Boccioni, Prampolini ed altri, portando molte sue composizioni musicali di spettacoli in cartellone, quali pantomime, balletti e nuove modalità di sperimentazione teatrale.

Grazie alle frequentazioni dei salotti più importanti dell’aristocrazia e del mondo intellettuale italiano ed europeo, il nobile cremonese e la consorte divengono fra le coppie più ricercate e mondane, allacciando rapporti di amicizia con personaggi come Gabriele D’Annunzio e intorno al 1925 con la  pittrice Tamara de Lempicka, con la quale nascerà anche un breve rapporto sentimentale grazie al quale l’artista dedicherà al marchese ben due celebri ritratti, uno dei quali rimasto fino al 1969 nella collezione privata della pittrice.

Nel 1927 Enrico Prampolini fonda a Parigi il “Téatre de la Pantomime Futuriste”, diretto in collaborazione con la danzatrice Maria Ricotti; entrato ormai a pieno titolo nella corrente futurista Guido Sommi Picenardi diviene uno dei nomi di spicco di un teatro caratterizzato da esperimenti coreografici e mimici portati in tournée in vari paesi europei e anche in Italia, rappresentando un importante fase all’interno del Futurismo. Al progetto collaborano anche Filippo Tommaso Marinetti, Luciano Folgore, Luigi Pirandello e altri compositori che con Sommi Picenardi firmano le colonne sonore degli spettacoli, come Ottorino Respighi, Franco Casavola ed altri.

A partire dagli anni ’30 del secolo si allontana progressivamente dalla corrente futurista dedicandosi anche a studi letterari e all’attività giornalistica. Negli anni ’40 sarà il fondatore e regista della compagnia Filodrammatica “Comoedia” di Torre de’ Picenardi, ospitata nella villa di famiglia, negli anni luogo di ospitalità di importanti personalità del mondo intellettuale italiano, fra cui anche Indro Montanelli, composta da promettenti giovani locali, con i quali proporrà diverse commedie e rappresentazioni teatrali in varie località del territorio.  Scompare nella primavera del 1949.

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