L’oratorio di San Giuseppe sorge nel cuore della contrada che ne ha preso il nome. Fondato nel 1668 da don Giovanni Maria Santi, arciprete della parrocchia di San Nicolò, come Luogo Pio dedicato alla cura dei poveri del borgo. Il 21 novembre 1671, dettando le sue ultime volontà, egli destinava le sue sostanze alla sorella Lucrezia affinché ne completasse la costruzione e amministrasse i beni per l’assistenza caritativa. Il patrimonio del “Luogo Pio San Giuseppe” fu ampliato da Francesco Antonio Picenardi, il quale nel 1736 aveva disposto un lascito sempre a sostegno dei bisognosi. La gestione degli eredi Santi venne soppressa con l’Unità d’Italia, quando nel 1862 essa fu affidata alla Congregazione di Carità di Isola Dovarese.
Durante il Risorgimento l’oratorio fu trasformato in ospedale per i soldati francesi feriti durante la Seconda Guerra d’Indipendenza: il 27 giugno 1859 ospitò infatti 27 militari provenienti dal campo di battaglia di Solferino.
L’oratorio presenta all’esterno una semplice facciata su cui si apre la porta d’ingresso a due battenti in legno con tre pannelli scolpiti in cui sono raffigurati momenti della vita di san Giuseppe falegname e di Gesù bambino. L’interno si presenta a una sola navata con pavimento in cotto originale e abside affrescata nel 1744 da Domenico Joli, le cui pitture rappresentano un significativo esempio di arte decorativa del secolo XVIII cremonese. Completano l’altare maggiore e le pareti sette dipinti, attribuibili al pittore Vincenzo Borroni, che raffigurano la vita del santo e la Sacra Famiglia. Firmato e datato è il grande armadio da sacrestia, esempio di alto artigianato ligneo, eseguito nel 1755 da Giovanni Manfredini di Parma con l’aiuto di Giovanni Tigoni di Isola Dovarese.